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LINEA DEL TEMPO
Orme di Madre Clelia, Apostola dell’Amore!
10 marzo 1861
Clelia Merloni nasce e viene battezzata
Clelia Cleopatra Maria Merloni, la terza figlia di Maria Teresa Brandinelli e Gioacchino Merloni, nasce a Forlì nella casa del conte Fabrizio e della contessa Clelia Merenda, in via Carlo Matteucci 18, per i quali il Sig. Merloni lavora come servo. Clelia è battezzata nella cattedrale di Forlì lo stesso giorno.
2 luglio 1864
Sua madre muore
Maria Teresa Brandinelli Merloni, la madre di Clelia, muore, lasciandola alla cura di suo padre e della nonna materna.
9 luglio 1866
Suo padre si risposa
Gioacchino Merloni si trasferisce a Sanremo, dove sposa la vedova Maria Giovanna Boeri che accetta la giovane Clelia come figlia, dandole la cura e l’affetto di cui ha bisogno in questa tenera età. Il Sig. Merloni ha notevolmente migliorato il suo status socio-economico ed è ora un ricco industriale e un massone.
1872 – 1876
Prima Comunione, Cresima ed educandato
Clelia brillante bambina di dieci anni, inizia gli studi e riceve la Prima Comunione, distinguendosi non solo per il suo carattere vivace e talvolta impulsivo, ma anche per la sua profonda capacità di riflessione, acuta intuizione e grande amore per la preghiera davanti al Santissimo Sacramento. Il 23 giugno 1872, nella basilica sanremese di S. Siro, riceve il sacramento della cresima. Nel 1876 entra come educanda nell’Istituto delle Figlie di Nostra Signora della Purificazione, a Savona, per poi uscirne per motivi di salute pochi mesi più tardi
3 settembre 1883
La sua matrigna muore
Maria Giovanna Boeri, la matrigna di Clelia, muore poco dopo esser stata cacciata dalla famiglia Merloni a causa delle tensioni provocate da un’amante del Sig. Merloni. La nonna di Clelia è già stata mandata via dopo una disputa con quest’ultimo. La giovane Clelia perde tutte e tre le pie donne della sua vita che le hanno insegnato a proposito di Dio. È un grande dispiacere per lei che, nonostante tutto continua a pregare con fervore per la salvezza dell’anima di suo padre.
19 novembre 1883
Entra nella Congregazione delle Figlie di Nostra Signora della Neve
Clelia entra nella Congregazione delle Figlie della Madonna della Neve a Savona. Il settembre successivo, Clelia fa la sua Vestizione e le viene dato il nome di Suor Albina. Nel febbraio del 1887, un terremoto distrugge il convento; rimane miracolosamente illesa, anche dopo essere tornata in infermeria, tra le macerie, per salvare una suora malata. Ma si ammala e suo padre viene a prenderla e la riporta a casa.
Agosto 1888
Apre l’orfanotrofio a Nervi (Genova)
Clelia apre un orfanotrofio a Nervi (Genova) per insegnare e prendersi cura dei bambini poveri, ma lo chiude l’anno seguente a causa di problemi legali che culminano in due processi penali dai quali verrà. Scagionata.
14 agosto 1892
Entra nella Congregazione delle Figlie di Santa Maria della Divina Provvidenza
Clelia entra nella Piccola Casa della Divina Provvidenza a Como (ora Figlie di Santa Maria della Divina Provvidenza), fondata dal Beato Don Luigi Guanella, che riconosce Clelia come un’anima eccezionale. Tra i due nasce profondo rispetto e fiducia reciproca. A Clelia viene affidata la cura degli orfani, per i quali ha una tenera sollecitudine, prestando particolare attenzione ai più deboli di loro.
1893
Clelia è miracolosamente guarita dalla tubercolosi
Verso la fine del 1893, mentre era nel convento della Divina Provvidenza, la trentaduenne Clelia si ammala di nuovo di tubercolosi, per la quale i medici concordano che non esiste alcuna possibilità di cura. Confida al suo confessore il desiderio di fondare una congregazione religiosa per la gloria del Sacro Cuore di Gesù. Le consiglia di pregare, insieme a un gruppo di orfanelle, una novena al Cuore Immacolato di Maria; se la Madre Benedetta la riporterà in salute, sarà la conferma che la fondazione di una nuova opera è volontà di Dio. Alla fine della novena, Clelia è miracolosamente guarita.
30 maggio 1894
Fondazione della Congregazione
Clelia fonda la Congregazione delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù a Viareggio, in Italia. Padre Serafino Bigongiari, OFM, accoglie ufficialmente Suor Clelia e Suor Elisa nella parrocchia di Sant’Antonio a Viareggio e offre loro un alloggio temporaneo in via Garibaldi. Clelia, presto raggiunta nel suo impegno da altre giovani donne, affitta una seconda casa in via di Mezzo per ampliare la scuola materna, poi una terza. È grata di poter contare sul sostegno finanziario di suo padre per le sue opere caritatevoli.
27 giugno 1895
Morte del Sig. Merloni a Sanremo
Gli anni di preghiere e sacrifici di Clelia vengono esauditi quando, cinque mesi prima della sua morte, suo padre chiede di ricevere i Sacramenti. Clelia è profondamente grata che suo padre abbia fatto pace con Dio e considera una grazia speciale la morte di suo padre durante il mese dedicato al Sacro Cuore. La volontà testamentaria di Gioacchino Merloni conferma come esclusiva erede di tutto il suo patrimonio la sua unica figlia, Clelia, che eredita tre ville e altre proprietà a Sanremo, oltre a vari cospicui conti bancari sostanziali.
1898 dicembre
Disastro finanziario
I primi successi della Congregazione si interrompono dopo soli tre anni durante i quali Madre Clelia viene defraudata del suo patrimonio. Il prete che ha amministrato la tenuta di suo padre, perde la considerevole fortuna attraverso rischiose manovre finanziarie, quindi fugge in Francia. Protesta dei creditori, minacce e menzogne diffuse. Madre Clelia cerca di mantenere in vita il suo Istituto.
1898 – 1899
Madre Clelia accetta l’aiuto del vescovo Giovanni Battista Scalabrini di Piacenza
Due suore si avventurano nella diocesi di Piacenza per chiedere il permesso di questuare. Il vescovo Giovanni Battista Scalabrini ascolta la loro storia con grande interesse, poiché lui stesso desiderava formare un ramo femminile dei suoi Missionari di San Carlo al fine di aiutarli nel loro ministero a favore degli emigranti italiani nelle Americhe. Chiede immediatamente di parlare con la Fondatrice. Madre Clelia accetta l’offerta di Mons. Scalabrini di prendere l’Istituto sotto la sua protezione ecclesiale, impegnandosi – dal canto suo – ad ampliare l’obiettivo della congregazione da lei fondata per abbracciare uno spirito missionario e inviare le sue figlie nelle Americhe per aiutare i sacerdoti nel loro ministero. Il nome dell’Istituto è cambiato a in “Apostole Missionarie del Sacro Cuore di Gesù”.
10 maggio 1899
Madre Clelia difende il carisma fondativo delle Apostole
In una lettera a Mons. Scalabrini, la fondatrice protesta con veemenza perché apprende che intende cambiare il titolo della sua congregazione in “Missionarie di San Carlo”, vedendo questo come un tentativo di distruggere il suo carisma e il suo lavoro, e di dividere ulteriormente le suore.
10 giugno 1900
Approvazione delle Costituzioni
La risposta di Mons. Scalabrini è piena di critiche, la Madre viene definita disobbediente e sleale. Il vescovo nega di aver progettato un piano per inglobare la nascente congregazione a quella dei missionari di San Carlo, ma – allo stesso tempo – riflette sul fatto che, poiché le suore non erano ancora riconosciute da un’autorità competente, non potevano chiamarsi tali né Madre Clelia dirsi fondatrice. Mons. Scalabrini riconosce quindi e autorizza l’Istituto delle Apostole Missionarie del Sacro Cuore di Gesù nella diocesi di Piacenza e approva le Regole “ad experimentum” per un periodo di dieci anni.
11 giugno 1900
Professione religiosa
Madre Clelia e 18 suore fanno la vestizione a Castelnuovo Fogliani, frazione di Alseno, in provincia di Piacenza. Nove di loro – incluse la Fondatrice, Suor Elisa e Suor Marcellina – emettono anche la professione. Mons. Scalabrini modifica l’abito delle Apostole. Viene istituita ufficialmente a Piacenza la sede centrale dell’Istituto.
10 agosto 1900
Le prime missionarie in Brasile
Le prime sei Apostole Missionarie salpano da Genova per San Paolo, in Brasile, sul piroscafo “Piemonte”. Iniziano la loro missione nell’orfanotrofio “Cristoforo Colombo” che ospita sia ragazze che ragazzi.
15 maggio 1902
Le prime missionarie negli Stati Uniti
Le prime sei Apostole Missionarie si imbarcano per negli Stati Uniti d’America sulla “Vancouver” per lavorare con i Padri Scalabriniani che servono gli emigranti italiani nel “North End” di Boston.
28 febbraio 1904
Destituzione di Madre Clelia dall’ufficio di Superiora Generale
Mons. Scalabrini emana un decreto per onorare la richiesta di Madre Clelia di allontanarla dai suoi doveri di Superiora Generale delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù, così da poter dedicare più tempo alla compilazione delle Costituzioni e del Manuale di Preghiera. Cita anche, come motivo, la sua cattiva salute. Il governo e il titolo della Superiora Generale passano provvisoriamente a Suor Marcellina Viganò, che Mons. Scalabrini ha recentemente nominato Vicaria Generale. Madre Clelia torna ad Alessandria per l’anno successivo.
1 giugno 1905
Morte di Mons. Scalabrini
Mons. Scalabrini muore inaspettatamente.
1909-1911
Le Tre Visite Apostoliche
La Santa Sede effettua tre visite apostoliche alla Congregazione. Le visite sono suscitate dalle accuse di disordini morali, disciplinari ed economici all’interno dell’Istituto; i rapporti finali sono ingiustamente negativi nei confronti della Fondatrice.
13 settembre 1911
Madre Clelia è rimossa dall’ufficio di Superiora Generale
Come risultato delle visite apostoliche, Madre Clelia, con decreto del della Sacra Congregazione per i Religiosi, viene rimossa dall’ufficio di Madre Generale, adducendo motivi di cattiva salute. Madre Marcellina è nominata nuova Superiora Generale. Si forma un nuovo consiglio generale.
1911-1916
In Alessandria
Madre Clelia continua a vivere nella casa madre di Alessandria, ma le è vietato avere contatti con la comunità. Alle suore è proibito esprimere qualsiasi tipo di sostegno per Madre Clelia. Molte Apostole che hanno mostrato lealtà nei confronti di Madre Clelia vengono costrette a cercare asilo presso altre congregazioni o loro famiglie.
28 novembre 1912
Cambia il titolo della congregazione
Il titolo della Congregazione è cambiato da “Apostole” a “Zelatrici” del Sacro Cuore di Gesù, nel tentativo di alterare il carisma e oscurare l’influenza della Fondatrice.
2 giugno 1916
Madre Clelia è dispensata dai voti religiosi
Vedendosi come ostacolo alla crescita della Congregazione e rattristata dal fatto che tante suore buone vengano allontanate dalla Congregazione per la loro lealtà nei suoi confronti, Madre Clelia chiede ed ottiene la dispensa dai voti religiosi e si prepara per lasciare l’Istituto. Fin dall’inizio, percepisce che il suo esilio sarà temporaneo, non perdendo mai la speranza di tornare ancora una volta tra le sue figlie spirituali.
1916-1928
Esilio a Genova, Torino, Roccagiovine, Marcellina
Prima tappa dell’esilio: Genova, in seguito Torino, Roccagiovine, Marcellina. La profonda fede e la grande speranza da cui Madre Clelia è sempre stata animata, le impediranno di disperare nei lunghi dodici anni di esilio e di separazione dalle sue figlie.
22 novembre 1920
Madre Clelia scrive a Padre Pio da Pietrelcina
Madre Clelia scrive una lettera a padre Pio da Pietrelcina, chiedendo consiglio su cosa sarebbe stato meglio per il bene della sua anima: scegliere la strada della clausura, tornare nella Congregazione da lei fondata o accettare l’invito a fondare una nuova congregazione?
4 luglio 1927
Autorizzazione a tornare in Congregazione
In risposta alla richiesta ufficiale di Madre Clelia di essere riammessa nel proprio Istituto (20 giugno 1927), la Sacra Congregazione per i Religiosi concede al Cardinale Vicario del Papa la facoltà di riammettere Madre Clelia e le sue consorelle previo un corso di esercizi spirituali.
7 marzo 1928
Rientro nell’Istituto
Madre Clelia Merloni è riammessa nell’Istituto.
21 novembre 1930
Madre Clelia muore a Roma
Madre Clelia muore santamente e serenamente a Roma, pronunciando il nome di Gesù. La Congregazione non ha una sua tomba, quindi trovano un posto per lei nella Cappella del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante al cimitero del Verano a Roma. Posizionano una piccola lapide con ed una fotografia e la sua iscrizione ad indicarne l’identità.
24 marzo 1931
La congregazione è approvata dalla Santa Sede
Solo quattro mesi dopo la morte di Madre Clelia, la Santa Sede concede il decreto di approvazione alla Congregazione delle Suore Missionarie Zelatrici del Sacro Cuore. La Fondatrice aveva detto più di una volta che avrebbe dato la vita per ottenere l’approvazione dell’Istituto.
17 maggio 1945
Recupero del corpo di Madre Clelia dal cimitero di Verano
Durante la seconda guerra mondiale, nella tarda mattinata del 19 luglio 1943, la sezione del cimitero di Campo Verano dove era sepolta Madre Clelia, viene pesantemente bombardata. Il 24 agosto 1943, Madre Hildegarde ottiene il permesso di recuperare i resti mortali della Fondatrice ma si dovrà aspettare la fine della guerra per iniziare i lavori. Il 17 maggio 1945, dopo una faticosa ricerca, il corpo di Madre Clelia viene trovato, incorrotto. Tre giorni dopo, la domenica di Pentecoste, il corpo viene trasferito in solenne processione alla Cappella Generalizia e sepolto in una parete laterale. Il suo epitaffio recita: “Il Cuore divino di Gesù fu la luce della sua esistenza: i poveri, gli oppressi, gli infelici, il suo palpito più tenero. Visse di purezza, semplicità, carità”.
19 aprile 1951
Miracolo attribuito all’intercessione di Madre Clelia
Si diffonde la voce che Pedro de Oliveira Filho, in Brasile, sia guarito da un tipo di paralisi di Landry (sindrome di Guillen-Barre) per intercessione di Madre Clelia, dopo aver ingoiato con alcune gocce d’acqua un pezzetto di filo, piccolissima reliquia del velo di Madre Clelia.
2 febbraio 1967
La Congregazione ritorna al suo titolo originale
Cogliendo lo spirito riformatore del Concilio Vaticano II, la Congregazione ritorna al titolo originale dato le dalla Fondatrice nel 1894: Apostole del Sacro Cuore di Gesù.
18 giugno 1990
Apertura della causa di beatificazione
Si apre presso il Vicariato di Roma la fase diocesana della causa di beatificazione di Madre Clelia Merloni.
1° aprile 1998
Chiusura della fase diocesana
Dopo la presentazione di un rapporto dettagliato della Commissione storica, si conclude la fase diocesana. A Madre Clelia è stato confermato il titolo di “Serva di Dio”. Si apre dunque la fase romana con il passaggio di consegne alla Congregazione per le Cause dei Santi.
2013-2016
Verso il titolo di venerabile
Viene scritta la Positio, uno studio di 1385 pagine sulla vita di Madre Clelia, la sua eroica virtù e la sua reputazione di santità, comprese testimonianze, documenti e prove a difesa di alcuni dei momenti più critici della sua vita e del suo lavoro. Nel 2015, dopo aver studiato la Positio, è stata affermata l’eroica virtù di Madre Clelia. Con il decreto sulla eroicità delle virtù firmato da Papa Francesco il 21 dicembre 2016, Madre Clelia è nominata “Venerabile”.
26 gennaio 2018
Approvazione del miracolo
Con la firma del Santo Padre sul Decreto di riconoscimento del Miracolo completa si conclude il processo di beatificazione.
3 novembre 2018
Clelia Merloni è beatificata
Il 3 novembre, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, Italia-Roma, si è celebrata la Messa di Beatificazione di Madre Clelia Merloni.