“QUALE PECORELLA SMARRITA”

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Como ovelha desgarrada - Madre Clélia Merloni

Quale pecorella smarrita

Carissima Figliuola in Gesù Cristo,

Ti ho già detto e ti ripeto che tu hai un estremo bisogno di diffidare di te stessa,e di slanciarti con una completa confidenza nel Cuor di Gesù, da lui solo sperando ed aspettando qualunque bene, aiuto e vittoria. E siccome da te, che nulla sei, non ti è lecito prometterti altro che cadute continue, perciò devi diffidare affatto di te stessa; in tal modo potrai conseguire dall’Amoroso divin Gesù grandi vittorie, purché per ottenere il suo aiuto, tu armi il tuo cuore d’una figliale confidenza in lui. E questa potrai ottenerla. Primieramente, col domandarla umilmente a Gesù. Secondo, col trasportarti a vedere con l’occhio della fede l’onnipotenza e sapienza infinita di Dio, a cui niente è impossibile né difficile; e che essendo Egli la bontà personificata, è sempre pronto a dare di ora in ora e di momento in momento, tutto ciò che ti abbisogna per la vita spirituale e totale vittoria di te stessa, purché però tu ti slanci con piena fiducia tra le sue braccia amorose.

E come sarà possibile che il nostro divin Pastore, il quale per trentatrè anni à corso dietro alla pecorella smarrita, con gridi tanto forti che ne divenne rauco, e per vie tanto faticose e spinose che vi sparse tutto il sangue e vi lasciò la vita; ora che tu, figliuola carissima, qual sua pecorella vai dietro a Lui, con l’obbedienza, dei suoi comandi, ossia col desiderio d’obbedirlo, chiamandolo e pregandolo: che Egli non ti volga quei suoi occhi di vita, che non t’ascolti e non ti ponga sulle sue spalle divine, facendone festa con tutti i suoi vicini ed Angeli del cielo?

Com’è dunque possibile che Gesù abbandoni quella smarrita pecorella, la quale bela fortemente chiamando il suo Pastore? Com’è possibile credere mai che Gesù, il quale batte continuamente al cuore dell’uomo per desiderio di entrarvi e cenarvi; comunicandogli i suoi doni; che aprendosigli poi il cuore e invitandolo, faccia Egli davvero il sordo, e non ci voglia entrare?

Ascolta, figlia mia: Allorché ti occorre qualche cosa da fare, e d’intraprendere qualche combattimento, e vincere te stessa, prima che tu ti risolva di farla, rivoltati col pensiero alla tua debolezza, e poi, voltandoti verso la potenza, sapienza e bontà divina, ed in questa confidando, decidi di combattere e di operare generosamente; e con queste armi in mano e con l’orazione, combatti e opera generosamente.

Non cessar di ripetere con la mente e col cuore questa breve preghiera: Sangue e Piaghe del mio Gesù siate la mia forza, il mio sostegno, le mie armi nei combattimenti spirituali, morali, fisici e temporali. Siate le mie vittorie, i miei meriti, le mie virtù.

Dirai inoltre: Oh, Mamma mia, pensaci tu a trasformarmi tutta secondo i desideri del Cuor di Gesù.

Dirai alla tua buona Superiora e Consorelle che vi mando la Benedizione a tutte nessuna eccettuata affinché vi allontaniate tutte da qualsiasi ombra di peccato e percorriate tutte a passi da giganti per la stretta via dei Santi secondo i disegni che Dio à su ciascuna di voi.

Aff.ma Madre