Vita, opera e spiritualità di Madre Clelia Merloni

Pensieri

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Pensieri di Madre Clelia

Prega lo Spirito Santo che ti ammaestri nella sapienza

Carissima figliuola in Gesù Cristo

Tu devi pregare lo Spirito Santo, che ti ammaestri nella sapienza cristiana, pregalo tanto acciò egli te ne ispiri l’amore e la pratica. Questa sapienza che è poi quella dei Santi; è la vita e la pace dell’anima,la maestra, la guardiana e la direttrice delle virtù. Sai figliuola mia,in che consiste la sapienza cristiana? Essa consiste:

1°- nel proporti come fine primario e principale di tutte le tue azioni,la gloria di Dio e la tua eterna salute; tu devi considerare tutte le creature e tutti gli avvenimenti come mezzi ordinati al conseguimento di questo fine. Gesù medesimo ci dice: “Che giova all’uomo di guadagnare tutto l’universo se perde (sse) l’anima sua?” Ricorda, figliuola che all’infuori della salute eterna e della gloria di Dio, tutto il resto è nulla e non dev’esser tenuto in alcun conto.

2° – La sapienza cristiana consiste nell’usare per conseguirla i migliori mezzi, non quelli, che i nostri sensi ci offrono, o la nostra ragione scompagnata dalla fede; ma quelli che ci mostrano le sante e vere massime del Vangelo e gli esempi di Gesù Cristo; insomma dobbiamo ricercare in tutte le cose la volontà di Dio, ch’è la regola d’ogni perfezione. Procura di far quanto sta in te per sottometterti a quella sapienza santa con amore ed obbedienza. Nelle cose in cui la volontà di Dio apparisce manifestamente, è di voler preferire per te il disprezzo agli onori, la povertà alle ricchezze o comodità della vita, la sofferenza al piacere, perché così faceva il tuo divin Sposo Gesù.

3° – Tu devi vegliare per non lasciarti sfuggire le occasioni per mettere in pratica questi mezzi; tu devi vegliare sulle piccole occasioni come sulle grandi, per essere egualmente fedele in tutte; veglia sulle tue parole per non dirne che delle utili e sempre per il bene tuo e delle anime, vigila attentamente sulle tue azioni perché sieno tutte ben fatte, sulle tue intenzioni perché abbiano di mira la gloria di Dio; la santificazione dell’anima tua ed un santo zelo per far del bene alle anime;veglia specialmente su te stessa per non mai lasciarti sorprendere dal nemico.

Se tu invocherai lo Spirito Santo che è tutta sapienza divina,egli verrà in te e ti riempirà della sua luce. Allorchè la sua santa luce rischiarirà il tuo intelletto ed il tuo spirito allora ti sentirai spronata, invogliata di percorrere la via della santità, e tutto ciò che ti circonda secondo la natura ti sembrerà fango e putredine.

La sapienza cristiana è bella agli occhi di Dio per l’innocenza della vita che c’insegna, per la rettitudine ed il candore delle intenzioni che ispira; bella agli occhi delle persone che non possono negarle la loro stima, ed alle quali essa fa amare la Religione; bella in sé stessa per la sua nobile semplicità,per l’elevatezza dei suoi sentimenti, per le grandi virtù che ispira e per la gloria eterna a cui conduce. Per la sapienza cristiana, tutti possiamo salvarci, mentre senza di essa ci si danna. Ricevendo la sapienza cristiana tu sarai felice nella vita presente; avrai il cuore in pace, la coscienza in riposo;per mezzo di essa tu gusterai le gioie deliziose dell’innocenza e dell’amicizia di Dio. Senza di questa scienza santa non troverai che vanità ed afflizione di spirito, ti sentirai rosa dai rimorsi, e scontenta di te stessa ti sentirai sdegnata, avvilita,perdendo perfino il rispetto a te stessa,ciò che è la più grande sventura che possa colpire un’anima.

Oh!quanto è preziosa la sapienza cristiana! Chiedi con istanza a Dio la grazia che ella presieda a tutti i tuoi consigli, a tutti i tuoi giudizi, a tutti gli atti della tua vita. Allorché mi scriverai rileverò dal tuo scritto se tu hai ottenuta questa grazia indispensabile per chi deve percorrere la via della perfezione. Offri a Dio tutti i sacrifici che la generosità del tuo cuore ti detta per ottenere questa grazia, poiché è di somma importanza per la santificazione dell’anima tua.

Ti benedico di gran cuore e con te benedico tutte coteste buone figliuole. Fate ciascuna per 9 venerdì una Comunione Sacramentale secondo l’intenzione della povera vostra Madre

Gustare il Signore per innamorarsi della sua volontà

Carissima Figliuola in Gesù Cristo,

Tu devi confidare molto nel Signore, il quale chiamandoti ti dice: Vieni a me tu che sei travagliata ed aggravata; ed io ti ricreerò. Tu che hai sete, vieni alla fonte.

Questo movimento e vocazione divina tu la devi seguire aspettando con essa l’impeto dello Spirito Santo, acciò tu risolutamente ad occhi chiusi ti getti nel mare di questa Provvidenza divina e dell’eterno beneplacito, pregando che sia fatto in te, e tu abbia in tal modo ad esser condotta dalle potentissime onde del divino compiacimento, senza che tu possa far resistenza, tu abbia ad esser trasportata al porto della tua particolare perfezione e salute. Fatto questo atto che devi replicare moltissime volte al giorno, affaticati e studia con quanta sicurezza potrai, sia internamente come esternamente, accostarti con tutte le potenze dell’anima tua alle cose che ti eccitano e ti fanno lodare a Iddio.

Questi atti sieno sempre senza forza e violenza del tuo cuore, acciò non abbiano, mediante questi esercizi indiscreti ed inopportuni, ad infiacchirti; e forse ad indurirti, rendendoti incapace.

Guardati dal procurare per forza le lacrime od altra divozione sensibile; ma nell’interna solitudine stattene tranquilla, aspettando che si adempia in te la divina Volontà. La chiave con la quale si aprono i segreti dei tesori spirituali è la rinnegazione di sé stessa in ogni tempo e in ogni cosa, e con questa stessa chiave si chiude la porta all’insipidezza ed aridità di mente, quando ciò è per colpa nostra; poiché quando è da Dio, va unita agli altri tesori dell’anima.

Procura di stare per quanto puoi con Maria SS., ai piedi di Gesù Cristo, ed ascolta ciò ch’Egli ti dice. Guarda che i tuoi nemici (il maggiore dei quali sei tu stessa) non t’impediscano questo santo silenzio; e sappi che quando tu vai a trovare Iddio col tuo intelletto, per riposarti in lui, non devi metter termini né confronti con la tua debole immaginazione, perché Egli è infinito ovunque si trova. Tu lo troverai entro l’anima tua, ogni volta che lo cercherai con sincerità, cioè per trovar Lui e non te stessa.

Nella meditazione non istar legata ai punti in modo, che tu voglia meditare se non quelli; ma dove troverai riposo quivi fermati e gusta il Signore, in qualsiasi modo Egli ti si vorrà comunicare. E se anche tu lasciassi quello che avevi stabilito di fare, non avere scrupolo, perché tutto il fine di questi esercizi è di gustare il Signore; con intenzione però di non eleggersi per fine principale cotal gusto, ma bensì per meglio innamorarsi delle sue opere con fermo proposito d’imitarlo in quel che possiamo.

Uno degl’impedimenti alla vera pace e quiete è questo dell’ansietà e pensiero che si prende in simili opere, legando lo spirito e trascinandolo dietro a questa o a quella cosa, imponendo in tal modo che Iddio ci conduca pel cammino che vogliamo, e sforzandoci a camminare dove ci porta la nostra immaginazione stimando di fare la sua Volontà. Ciò non è altro se non cercar Dio fuggendo da Dio, e voler contentare Iddio senza fare la volontà sua.

Tu, figliuola, non devi avere altro intento né desiderio che di trovare Iddio; e dove ti si manifesta, lascia ogni cosa e non andar più innanzi, sino a che tu non ne abbia il permesso; dimenticandoti allora d’ogni altra cosa e riposandoti in Gesù.

Medita bene quanto ti ho scritto e ai piedi di Gesù Sacramentato decidi se sei ben disposta a fare la tua o a seguire la sua divina Volontà.

Ti benedico di cuore

Aff.ma Madre

La prova non sarà lunga

Carissima figliuola in Gesù Cristo,

Non ti avvilire, figliuola mia. Siccome Gesù vuole sperimentare la tua fedeltà, così ti priva, per un dato tempo, della sua sensibile presenza. Egli tenne questo contegno anche verso la stessa sua Madre. Gesù aveva intuito l’affanno che le avrebbe causato la sua assenza; ciò non di meno si allontanò per qualche giorno da lei, e restò nel tempio a sua insaputa. Se a Gesù che è tutto amore gli piace di sperimentarti nella stessa maniera, non crucciarti, armati di coraggio,e aspetta pazientemente il suo ritorno.

Quantunque egli sia sempre vicino a te per aiutarti ad ogni volta che tu gli chiedi il suo aiuto, è bene però, ch’Egli faccia mostra talvolta di allontanarsene, acciò tu abbia meglio a capire quanto saresti disgraziata se tu lo perdessi affatto.

Allorché Gesù favoreggia un’anima delle sue consolazioni lo fa per confortarla nelle sue pene. Quando poi permette ch’essa sia abbandonata all’aridità ed alla desolazione, lo fa perché non si insuperbisca della bontà ch’Egli à per lei.

Tutte, o quasi tutte le anime che ànno seguito fedelmente Gesù ànno provato simili alternative di gioia e di tristezza,di divozione e di aridità, di pace e di tentazione. Quando Gesù sembrava che si allontanasse da loro facendo mostra di abbandonare queste care anime a sé stesse; esse sentivano tutta la loro debolezza; ma però non si perdevano d’animo, perché erano sicure del soccorso di Gesù. Allorché la grazia di Gesù ti sosteneva colle dolcezze e colle consolazioni, tu camminavi con piacere e felicità;ma tu farai maggior profitto nella virtù, ora, che Egli ti sperimenta coll’aridità, sopportando però con pazienza, umiltà e sottomissione lo stato d’abbandono in cui Gesù fa mostra di lasciarti. È vero che questo stato, è triste, perchè talvolta è più un castigo che una prova, nondimeno, tu, figliuola, non perderti d’animo, ma confida e spera fermamente, e la prova non sarà lunga, come non lo fu per Maria sua Madre. Imita la sollecitudine che ebbe questa madre divina di ritrovare suo Figlio. Cercalo, come lei, con un santo desiderio ed una santa impazienza di ritrovarlo. Ma non mormorare mai, Gesù nulla ti deve, e se muovi qualche lamento, sia esso, ad esempio di Maria, un lamento di amore.

Voglio sperare che Gesù non si sia allontanato a motivo di qualche tua infedeltà,ma se ciò fosse chiedigli perdono ed esercitati in qualche penosa umiliazione. Prometti a Gesù, che d’ora innanzi tu porrai maggiore attenzione nell’evitare ogni cosa che può dispiacergli. Digli che qualunque sia il motivo della sua condotta a tuo riguardo, ti assoggetti d’essere messa alla prova in quel modo che Egli vorrà,e per tutto il tempo che lo vorrà, purché ti sia dato di conservar sempre nel tuo cuore il suo santo amore.

Quello che posso assicurarti, figliuola mia, si è che Gesù ti ama d’amor di predilezione e quindi procura di non mai demeritarti una simile grazia, tenendoti sempre vigilante onde non commettere la più piccola infedeltà alla grazia come te lo augura di gran cuore colei che benedicendoti maternamente, gode dichiararsi in Gesù tua,

Aff.ma Madre

In Dio La nostra speranza…Egli è la nostra forza

Carissime figliuole in Gesù Cristo,

Perché piangete per tutte le più piccole contrarietà? Il piangere per un nonnulla dinota uno spirito debole privo di quella sodezza che è necessaria ad anime che si sono consacrate a Dio e immolate sull’altare del sacrificio.

Piangete piuttosto sopra voi stesse, come disse Gesù alle sante donne nel salire il Calvario. Sì, figliuole carissime, piangiamo sopra tutti i nostri peccati passati,sulle nostre miserie presenti, sull’incertezza di raggiungere la nostra eterna salute, sull’abuso delle grazie, sul poco progresso che facciamo nella virtù.

Dio ci visita ogni giorno con tante illustrazioni, con tante ispirazioni della sua grazia, con sante istruzioni, con buone letture, con santi esempi, coi beni e mali che ci manda, gli uni per farci sentire la sua bontà, gli altri per farci ricordare della sua giustizia, e,cosa degna di lagrime,non iscorgere queste grazie, e rendercele inutili.

Oh figlie mie! quanto siamo degne di compassione! Quale disgrazia è la nostra d’aver sì sovente sconosciuto le visite del Signore! Piangiamo, figliuole, sopra di noi, come Gesù Cristo pianse sopra Gerusalemme, e convertiamoci a Dio una buona volta. Il disegno che Egli à nel farci vedere le nostre miserie è quello di volgere l’animo nostro alla pratica dell’umiltà, alla penitenza, alla riforma completa della nostra vita; e gran male sarebbe il nostro se non ritraessimo da questa visita altro che dispetto, desolazione, scoraggiamento! Piangiamo dunque, o figliuole, perché siamo misere,ma il nostro pianto sia sempre accompagnato dal fermo proposito di mutar in meglio la nostra vita,praticando l’umiltà e confidando sempre nella divina misericordia.

Non v’accorgete, figliuole, che malgrado i soccorsi ordinari di Dio siamo ancora la debolezza personificata? Non è forse vero che con tutte le grazie che riceviamo da Dio, cadiamo sovente, e la nostra vita è ripiena di debolezze deplorevoli? Noi,figliuole mie, siamo simili ad un paralitico, che non può muoversi che con l’aiuto d’una mano amica; ed anche quando questa mano ci si presenta sovente, non vogliamo lasciarci condurre da lei. Le minime tentazioni ci abbattono; un’immaginazione, un pensiero, uno sguardo,un cattivo esempio; una critica ci fa cadere, la più piccola passione ci trascina nel peccato, la minima difficoltà ci arresta nel cammino della virtù.Vedete dunque, figliuole, quanto siamo deboli! Potremmo con la preghiera ottenere una grazia più potente,che ci farebbe trionfare delle nostre debolezze; ma ahimè! è questa una delle nostre più grandi miserie, preghiamo sì poco, preghiamo sì male! Che fare adunque se non confonderci davanti a Dio alla vista della nostra impotenza, diffidare di noi stesse e non renderci incapaci d’ogni bene, abbandonandoci alle sole nostre forze; capaci d’ogni male se la grazia non ci sorregge per vegliar sui nostri sensi, sul nostro spirito, e sul nostro cuore?

Ah fuggiamo, figliuole care, le occasioni e mettiamo tutte le nostre speranze in Dio, che solo Egli è la nostra forza, attendendo tutto da Lui. Preghiamolo dunque con tutta l’espansione dell’anima nostra d’aver pietà delle nostre miserie e di guarirci completamente. Lasciate pure che altre confidino pure sui mezzi umani, ma voi figlie amatissime, procurate di collocare sempre la vostra illimitata e filiale confidenza in Dio solo!

Vi benedice maternamente e di gran cuore la vostra, Aff.ma Madre

Nei giorni di prova rianima la tua confidenza

Carissima Figliuola,

Allontana, figliuola mia, cotesto tuo timore che Dio t’abbia abbandonata. No, figliuola! Gesù ti ama e con amor di predilezione. Non devi crucciarti, se Gesù non ti à ancora esaudita. Soventi volte Gesù non concede subitamente quel che gli si chiede, non per questo cessa d’amarti, anzi ti concede altre grazie che tu neppur conosci. Ad ogni modo tu devi soffrire in pace questi indugi, senza venir meno a quella confidenza figliale e sottomissione alla sua SS. Volontà, virtù che tanto piacciono a Gesù. Egli ci à promesso in ogni circostanza il suo soccorso e che non sarà mai lui il primo ad abbandonarci.

Se dunque Gesù differisce d’esaudirti, sembra rifiutarti la grazia, che tu gli chiedi, devi convincerti che ciò è nei disegni del suo paterno amore verso di te. Egli vuole esperimentarti, aumentare la tua fede, accrescere i tuoi meriti, formarti coll’esercizio della pazienza. Non ti permettere mai alcun lamento né esterno né interno, ma adora i suoi disegni e benedicilo sempre. Nei giorni di prova rianima la tua confidenza. Ricorda che alla perseveranza nella preghiera Dio à promesso il suo soccorso; e la perseveranza non può aver luogo se non quando Iddio tarda a concederci le sue grazie.

Tu dovresti pregare Gesù così: Si, mio Dio, solo perché differite di esaudirmi, io spero che mi esaudirete; e più voi mi respingerete, più mi abbandonerò con ardore confidenziale tra le vostre braccia paterne.

Ora ti lascio ai piedi di Gesù Sacramentato acciò tu sfoghi innanzi a Lui, le tue pene, i tuoi timori, i tuoi desideri e gli sfoghi tutta la veemenza del tuo amor figliale. Stanne certissima ch’Egli il Consolatore degli afflitti, ti conforterà e ti condurrà a praticare tutte quelle virtù di chi desidera vedere adorno il giardino delizioso dell’anima tua. Sii sempre generosa con Gesù ed Egli sarà generosissimo con te.

Ora debbo dirti di stare molto attenta poiché vi è un ladro così astuto che potresti vederti derubata da un momento all’altro. Detto ladro è molto pericoloso e si chiama: l’amor proprio. Allorché per tua disgrazia si facesse sentire per mezzo del suo alito pestifero, sfuggitene subito tra le braccia di Gesù e raccomandati a Lui affinché corra in tuo aiuto e ti liberi da quel ladrone.

Ti benedico maternamente e con te benedico tutte le Suore di cotesta casa, augurando a tutte le più elette benedizioni dal Cuor di Gesù acciò lo amiate sempre più e non abbiate a disgustarlo mai e mai più.

In Gesù resto tua Aff.ma Madre

Quale pecorella smarrita

Carissima Figliuola in Gesù Cristo,

Ti ho già detto e ti ripeto che tu hai un estremo bisogno di diffidare di te stessa,e di slanciarti con una completa confidenza nel Cuor di Gesù, da lui solo sperando ed aspettando qualunque bene, aiuto e vittoria. E siccome da te, che nulla sei, non ti è lecito prometterti altro che cadute continue, perciò devi diffidare affatto di te stessa; in tal modo potrai conseguire dall’Amoroso divin Gesù grandi vittorie, purché per ottenere il suo aiuto, tu armi il tuo cuore d’una figliale confidenza in lui. E questa potrai ottenerla. Primieramente, col domandarla umilmente a Gesù. Secondo, col trasportarti a vedere con l’occhio della fede l’onnipotenza e sapienza infinita di Dio, a cui niente è impossibile né difficile; e che essendo Egli la bontà personificata, è sempre pronto a dare di ora in ora e di momento in momento, tutto ciò che ti abbisogna per la vita spirituale e totale vittoria di te stessa, purché però tu ti slanci con piena fiducia tra le sue braccia amorose.

E come sarà possibile che il nostro divin Pastore, il quale per trentatrè anni à corso dietro alla pecorella smarrita, con gridi tanto forti che ne divenne rauco, e per vie tanto faticose e spinose che vi sparse tutto il sangue e vi lasciò la vita; ora che tu, figliuola carissima, qual sua pecorella vai dietro a Lui, con l’obbedienza, dei suoi comandi, ossia col desiderio d’obbedirlo, chiamandolo e pregandolo: che Egli non ti volga quei suoi occhi di vita, che non t’ascolti e non ti ponga sulle sue spalle divine, facendone festa con tutti i suoi vicini ed Angeli del cielo?

Com’è dunque possibile che Gesù abbandoni quella smarrita pecorella, la quale bela fortemente chiamando il suo Pastore? Com’è possibile credere mai che Gesù, il quale batte continuamente al cuore dell’uomo per desiderio di entrarvi e cenarvi; comunicandogli i suoi doni; che aprendosigli poi il cuore e invitandolo, faccia Egli davvero il sordo, e non ci voglia entrare?

Ascolta, figlia mia: Allorché ti occorre qualche cosa da fare, e d’intraprendere qualche combattimento, e vincere te stessa, prima che tu ti risolva di farla, rivoltati col pensiero alla tua debolezza, e poi, voltandoti verso la potenza, sapienza e bontà divina, ed in questa confidando, decidi di combattere e di operare generosamente; e con queste armi in mano e con l’orazione, combatti e opera generosamente.

Non cessar di ripetere con la mente e col cuore questa breve preghiera: Sangue e Piaghe del mio Gesù siate la mia forza, il mio sostegno, le mie armi nei combattimenti spirituali, morali, fisici e temporali. Siate le mie vittorie, i miei meriti, le mie virtù.

Dirai inoltre: Oh, Mamma mia, pensaci tu a trasformarmi tutta secondo i desideri del Cuor di Gesù.

Dirai alla tua buona Superiora e Consorelle che vi mando la Benedizione a tutte nessuna eccettuata affinché vi allontaniate tutte da qualsiasi ombra di peccato e percorriate tutte a passi da giganti per la stretta via dei Santi secondo i disegni che Dio à su ciascuna di voi.

Aff.ma Madre

In tutto e ovunque, la carità

Voi dovete sempre far presiedere la carità del vostro celeste Sposo Gesù in tutto e ovunque. Usate la carità col viso dolce e sereno; coll’aria affabile, con parole dolci e cordiali; usate la carità indulgente prendendo sempre e in buona parte e interpretando favorevolmente tutto ciò che si dice; scusando gli altri anche a vostre spese finché la prudenza lo permette.

Non dovete mostrar alcun malcontento della rozzezza o infermità del prossimo; dovete accettare con affabilità e dolcezza i consigli, le riprensioni, le mortificazioni qualunque esse sieno; state in guardia sulle vostre parole e al vostro tratto, per non dir niente, e per non far niente che possa dispiacere, per dire e fare tutto ciò che la coscienza permette d’amabile; dovete dimostrar loro dell’affezione, render loro con gioia dei servigi, interessarvi caritatevolmente di tutto ciò che loro occorre. Quando gli altri parlano dovete ascoltarli senza permettervi d’interrompere i loro discorsi; dovete piegarvi volentieri al loro sentimento per quanto lo comporti la coscienza; evitate di parlar di voi o di ciò che può attirarvi la stima e la lode altrui. Fate in modo che lo zelo nel bene abbia a santificare la conversazione, consolando il prossimo nelle sue tristezze, incoraggiandolo nei suoi dubbi, fortificandolo nelle sue debolezze, rialzandolo nei suoi abbattimenti, dandogli dei buoni consigli, esortandolo di tornare a Dio e alla virtù.

Qualunque sieno le persone che avete a trattare o conversare, la religione vi comanda d’esser sempre amabili, benevoli, di trattare ognuno secondo il suo merito, la sua dignità, il suo carattere, tenendo con certuni un contegno più serio, con altri modi più dolci e affabili. Non dovete trattare con fierezza né austerità, né contraddire agli altrui detti, infine dobbiamo diportarci in modo che nessuno abbia a lamentarsi di noi,e che tutti restino edificati del vostro modo di comportarci. Se le persone con cui conversate vi dispiacciono bisogna nascondere sotto sembiante grazioso la ripugnanza interiore ch’esse v’ispirano e non lasciar nulla trasparire di triste, di noioso, di austero nelle nostre parole e nei nostri atti, poiché la carità ci obbliga di compatirle, e di dar loro buon esempio, affinché si emendino di quei difetti, per i quali si rendono spiacevoli.

Vi benedico tutte di gran cuore e in Gesù resto vostra Aff.ma Madre

Gettarsi ad occhi chiusi nel mare della Provvidenza

Carissima Figliuola in Gesù Cristo,

Ho capito tutto, coraggio ed illimitata confidenza in Dio. Tu,figliuola carissima devi cominciare in questo modo a poco a poco e con soavità, confidando illimitatamente nel divin Cuor di Gesù, che ti chiama dicendo: “Venite a me voi tutti che siete travagliati ed aggravati; ed io vi conforterò. Voi tutti che avete sete venite al fonte.”

Tu, figliuola, devi seguire questo movimento e vocazione divina,tu devi seguitare, aspettando l’impeto dello Spirito Santo, perché tu risolutamente ad occhi chiusi tu possa gettarti nel mare di questa Provvidenza divina e dell’eterno beneplacito, pregando che sia fatto in te, e tu venga in tal modo ad esser portata dalle potentissime onde del divino compiacimento, senza che tu possa fare resistenza, e trasportata al porto della tua particolare perfezione e salute.

Fatto questo atto che devi replicare moltissime volte al giorno, affaticati e studiati con quanta sicurezza lo potrai,sia interiormente che esternamente, d’accostarti con tutte le potenze dell’anima tua alle cose che ti eccitano e ti fanno apprezzare sempre più la bontà, l’amabilità e l’infinita carità del tuo amantissimo Gesù.

Questi atti ti sieno sempre senza forza e violenza del tuo cuore, acciò non abbiano, ad infiacchirti, e forse a renderti incapace.

Quando lo potrai, avvezzati ad attendere alla contemplazione della bontà divina dei suoi continui ed amorosi benefizi, e ricevi con umiltà i distillamenti che dalla sua inestimabile bontà nell’anima tua discenderanno. Guardati bene dal procurare per forza le lagrime od altra divozione sensibile; ma nell’interna solitudine stattene tranquilla, aspettando che si adempia in te la S. Volontà di Dio; e quando te le darà, allora saranno dolci,senza tua fatica o forza; però con ogni soavità e serenità, e soprattutto con ogni umiltà, allora le riceverai.

Ricordati, figliuola che la chiave con la quale si aprono i segreti dei tesori spirituali è il saper negare te stessa in ogni tempo e in ogni cosa,e con questa stessa chiave si chiude la porta, alla tiepidezza ed aridità di mente, quand’è per nostra colpa; poiché quando viene da Dio si unisce con gli altri tesori dell’anima.

Abbi caro di stare con Maria quanto puoi ai piedi di Gesù Cristo ed ascolta quello che ti dice Gesù. Guarda che i tuoi nemici (il maggiore dei quali sei tu stessa) non t’impediscano questo santo silenzio.

Per ora non ti dico altro perché spero che metterai in pratica quanto ti ho scritto. Ora ti lascio ai piedi di Gesù Sacramentato affinché tu colla di Lui forza t’allontani da qualsiasi ombra di peccato, ma tu percorra la stretta via dei Santi.

Ti benedice di gran cuore, l’Aff.ma Madre tua

Così come noi perdoniamo…

Carissime Figliuole in Gesù Cristo,

Ricordate, Figliuole mie, che la mutua tolleranza fa parte del precetto della Carità. Queste due cose sono talmente legate tra loro che senza la mutua sofferenza, non sarebbe possibile la carità, e bisognerebbe cancellarne il precetto dal Vangelo; perché ogni creatura quaggiù à i suoi difetti e le sue imperfezioni; non essendovi Angeli che nel Cielo: se voi non sopportate i difetti e le imperfezioni altrui, rompete quel legame e la carità è distrutta. Ognuna à la sua particolare costituzione; le inclinazioni e i temperamenti non sono gli stessi; i giudizi ed il modo di sentire si contraddicono; le volontà si urtano le une contro le altre;i gusti variano. Ora tra tanti elementi contrari, la fusione dei cuori da formare un cuore, un’anima sola, come la carità comanda, non è possibile finché gli uomini non si sopportano scambievolmente nelle loro debolezze; e non soffrono in ispirito di carità e di pazienza ciò che offende, ciò che dispiace, ciò che non si confà ai loro gusti, né al loro umore. Senza questa tolleranza scambievole l’unione dei cuori sarebbe altresì impossibile, non altrimenti che la fusione dell’acqua col fuoco, della luce colle tenebre; necessariamente sarebbe tra loro divisione, lite, discordia.

Sopportatevi dunque l’una coll’altra con grande umiltà; e ciò escluderà le suscettibilità e le pretensioni; fatelo con dolcezza e pazienza e così escluderete le mormorazioni ed i brontolamenti, le critiche, le satire, i frizzi pungenti, le antipatie e le impazienze contro i dispiaceri ricevuti; fatelo con grande carità; e ciò v’insegnerà a trattare il prossimo come vorreste esser trattate voi stesse…Dio non sarà indulgente ai nostri difetti che secondo la misura della nostra indulgenza ai difetti dei nostri fratelli. Se noi non sopportiamo il prossimo Dio non sopporterà noi, se non simpatizziamo cogli altri, Dio non simpatizzerà con noi. Noi stesse Figliuole, riconosciamo l’impero di questa legge, allorché diciamo: Perdonateci, o Signore, le nostre offese come noi perdoniamo a quelli che ci ànno offeso. Dobbiamo quindi essere indulgenti alle nostre colpe nella misura della nostra indulgenza alle colpe altrui. La giustizia stessa ci obbliga alla mutua tolleranza. Chi non sente per sé stessa il bisogno della legge di tolleranza, di questa legge protettrice della debolezza umana? Ora se vogliamo che la si osservi a nostro riguardo, non è una vera ingiustizia il non volere osservarla riguardo al nostro prossimo? Ci lamentiamo delle imperfezioni altrui, e non vogliamo che altri si lamenti delle nostre? del loro carattere e del loro umore, ma non abbiamo noi pure dei momenti critici? delle loro impulsività, delle loro scortesie, ma non cadiamo noi pure all’impeto di un linguaggio troppo spinto e scortese? Sta male, figliuole, anzi malissimo in noi volere la perfezione negli altri sino a non soffrire in essi una macchia, un’imperfezione. Scandagliate un po’ seriamente la vostra coscienza, figliuole,e vedete come sopportate i difetti del prossimo.

In Gesù resto la vostra sconfortata Madre

Aprire i nostri cuori a Dio

Cara figlia in Gesù Cristo!

Cosa vuol dire che non sai spiegare cos’è la preghiera? Penso che tu stia scherzando… Ma in ogni caso, non posso fare a meno di soddisfare la tua richiesta. La preghiera è la cosa più sublime della religione: è un’elevazione della nostra mente e del nostro cuore al Cielo; è un colloquio intimo con Dio; è l’unione della creatura con il Bene supremo; è l’occupazione degli Angeli in Cielo, permessa agli uomini sulla terra; è la vita del Cielo iniziata qui. Nella preghiera ci eleviamo al di sopra di tutto ciò che passa e lo mettiamo sotto i nostri piedi; con essa ci rendiamo conto che Dio solo è tutto; ci doniamo a Lui, riversiamo il nostro cuore nel Suo Cuore, per non amare e servire nessun altro che Lui, per non vivere per nessun altro che Lui.

C’è qualcosa di più sublime e, allo stesso tempo, più necessario della preghiera? “Se la mia meditazione”, dice Davide, ”non fosse stata per la tua santa Legge, o mio Dio, forse sarei morto nella mia miseria. Non smetterò mai di meditare i tuoi precetti, perché in essi c’è la fonte della vita”. Infatti, solo la meditazione può mantenere viva in noi la fede nelle grandi verità della Fede, nell’importanza della salvezza eterna, nella santità dei nostri misteri, nell’adempimento dei doveri, senza i quali non si può raggiungere la salvezza eterna. Solo la preghiera ci preserva dalle cattive abitudini, dal rilassamento, dall’abbandono successivo delle pratiche di pietà; e ci preserva dalle illusioni sullo stato della nostra coscienza, in cui possiamo facilmente cadere. Solo la preghiera può formare e mantenere in noi lo spirito di umiltà, mortificazione, carità, mitezza e tutte le virtù necessarie per la salvezza eterna.

S. Bonaventura dice: “Senza preghiera non c’è progresso nelle virtù”. La preghiera, figlia mia, non è solo necessaria, ma è anche infinitamente utile, per le grazie che fornisce. Attraverso la preghiera conosciamo Dio e assaporiamo il suo amore; alimentiamo sentimenti di orrore per il peccato, di disprezzo per le cose del mondo e per noi stessi, che generano umiltà, allontanano i vizi, ci portano a praticare la virtù con purezza di intenzione in tutte le nostre azioni, e risvegliano in noi il rispetto per le cose sante e la carità verso il prossimo.
Chiediamo alle persone sante che la praticano abitualmente come si deve e ci diranno che, grazie alla preghiera ben fatta, godono di momenti felici, di momenti di paradiso in terra. Imitiamoli, figlia mia, e condivideremo la loro felicità.

Ricorda, però, che devi fare uno sforzo per mantenere pura la tua coscienza e dominare le tue passioni, perché chi non vuole sacrificarsi e migliorare il proprio comportamento non può aspettarsi buoni risultati da questo santo esercizio.

Non dimenticare, figlia mia: se non vuoi lasciare andare le cose terrene, non potrai elevare il tuo spirito al cielo. Devi davvero cercare l’intimità con Dio e dare un taglio assoluto a una vita dissipata, che si perde in pensieri inutili e distrazioni e dà facilmente alla natura sensibile tutto ciò che richiede. Vivere tutto il giorno distratti e ritirarsi in preghiera sono incompatibili.

Questo esaudisce il tuo desiderio; se qualche aspetto rimane oscuro, scrivimi e cercherò di chiarirlo.
Vi lascio nel Sacratissimo Cuore di Gesù e, benedicendo maternamente voi e le vostre Sorelle, rimango nel Signore.

Aff.ma Madre